Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un oggetto di immediata riconoscibilità: una vite, ma la dimensione monumentale ne fa una torre simbolica, una spirale ascensionale, che richiama alla memoria Breugel e Tatlin, la Malawiyya di Samarra e Borromini;
l’avvitamento ascensionale della materia dentro la profondità del cielo ci indica la disperata tensione verso un senso che sovrasti e dia regola alla confusione dei saperi e dei linguaggi.
Ma la torre di Babele è costruita oggi per indicare una ormai vana speranza e la coscienza della infinita distanza che separa il mondo dal senso.

