1 La Quantità

Le dimensioni gigantesche trasformano un utensile quotidiano, così tipicamente occidentale e così strettamente collegato al galateo, quale è la forchetta, in un monumento scultoreo surreale, carico di una profonda e perturbante pregnanza simbolica, che vuole indicarci ciò che si nasconde dietro l’apparente ‘innocenza’ degli oggetti più frequentemente usati e più banali.

Dietro la forma emblematicamente aggressiva, quasi animale, della forchetta (non a caso un personaggio sartriano, nella sua ‘malattia angosciosa”, considerava la forchetta come dotata di vita, una sorta di insetto, che bisognava afferrare con delicatezza nel mezzo, a metà tra la testa pungente e il piatto addome) si cela infatti uno scontro tra due diverse concezioni della vita e della realtà, concezioni che oppongono tra loro, fondamentalmente, filosofie dell’avere contro filosofie dell’essere, e dunque interpretazioni quantitative e interpretazioni qualitative del l’esistenza: il conflitto è quello che contrappone, nel fatto specifico, il galateo alla educazione, le buone maniere dei rapporti convenzionali con la feroce pro-vocazione dell’arte.

Il titolo “Quantità” serve ad illuminare ancor più il significato concettuale dell’opera, poiché pone direttamente l’accento sul valore strumentale e funzionale dell’utensile originario, ma, nello stesso tempo, vuole anche indicarne le finalità, per così dire, esclusivamente utilitaristiche e materialistiche; è, pertanto, una quantità predisposta di realtà, di materia, di cibo, che la forchetta ingordamente trafigge e porta alla consumazione, nel rispetto di rigide regole formali.

Le misure eccezionali di questa scultura forchetta ne fanno un oggetto fuori della nostra portata, proiettando nell’artificio magico dell’arte la banalità artigianale dell’utensile, il quale rimane riconoscibile nella forma, ma privato della sua funzionalità: privo di utilità acquista proprio per ciò una nuova funzione di natura simbolica, straordinaria metafora della contraddizione profonda e della inconciliabilità tra forme della realtà e forme dell’arte.

Macchina celibe a causa di una funzionalità negata da un eccesso di realismo la scultura forchetta ha compiuto il percorso inverso rispetto al procedimento costruttivo del design: riporta l’utile e la funzione dentro la libertà della dismisura artistica, vale a dire nel fuori-scala della rappresentazione simbolica; è questione infatti di prospettive diverse.

Client: Emma Morris